A causa del S. Valentin Day anche i cattolici si dimenticano dei grandi e santi fratelli Cirillo e Metodio.
Se su San Valentino ci sono problemi agiografici di identificazione, con i due fratelli apostoli degli slavi, c’è una certezza!
Il Martirologio Romano li ricorda così:
Memoria dei santi Cirillo, monaco, e Metodio, vescovo. Questi due fratelli di Salonicco, mandati in Moravia dal vescovo di Costantinopoli Fozio, vi predicarono la fede cristiana e crearono un alfabeto per tradurre i libri sacri dal greco in lingua slava. Venuti a Roma, Cirillo, il cui nome prima era Costantino, colpito da malattia, si fece monaco e in questo giorno si addormentò nel Signore. Metodio, invece, ordinato da papa Adriano II vescovo di Srijem, nell’odierna Croazia, evangelizzò la Pannonia senza lesinare fatiche, dovendo sopportare molti dissidi rivolti contro di lui, ma venendo sempre sostenuto dai Romani Pontefici; a Staré Mešto in Moravia, il 6 aprile, ricevette il compenso delle sue fatiche.
La memoria liturgica, al grado di festa da quando sono patroni d’Europa (1980 – 2020), cade nel giorno della nascita al Cielo di Cirillo, che con il fratello Metodio, era a Roma per chiedere conferma e appoggio al papa per la loro opera di evangelizzazione, e fu sepolto in S. Clemente.
Un’opera che a tratti anticipa di 1100 anni, circa, il Concilio Vaticano II: ad esempio per la scelta di usare le lingue nazionali nella liturgia.