Altra novità del 2019. Una bellissima immagine di St-Léonce-le-Jeune, cioè San Leonzio II il Giovane, vescovo di Bordeaux.
E notizie del santo vescovo del VI secolo sono tratte dall’Enciclopedia dei Santi. Bibliotheca Sanctorum, ed. Città Nuova, nel VII volume. Altra fonte è Vite dei padri, dei martiri e degli altri principali santi tratte ..., Volume 16, presente sul web.
Leonzio, proveniente da una famiglia galloromana di antica nobiltà, nacque nella provincia di Aquitania, forse nella stessa Bordeaux, verso il 515-516. Ancora adolescente («cum se primo vestivit flore juventus») prese parte ad una spedizione militare in Spagna, probabilmente quella del re franco Childeberto nel 531. Sposò quindi Placidina, pronipote di san Sidonio Apollinare e divenne, in seguito, tredicesimo vescovo di Bordeaux, succedendo a Leonzio I. Da questo momento trattò Placidina come una sorella. La data dell’elezione è incerta. Si ritiene comunemente che il Leonzio vescovo di Bordeaux, menzionato tra i sottoscrittori del quinto concilio gallo-franco di Orléans (549) dal prete Vincenzo, sia Leonzio II, il quale figura anche in quello di Parigi del 552, dove fu uno dei metropoliti che confermarono la deposizione del vescovo Suffaracus; partecipò ancora al concilio di Parigi del 560.
Intorno al 561-563 incontrò delle difficoltà da parte dei re Clotario I e Cariberto nell’esercizio delle sue funzioni di metropolita in merito alla designazione del successore di Eusebio, vescovo di Saintes. I due re infatti elessero Emerio senza attendere il consenso di Leonzio, la cui reazione rimase senza effetto. A Bordeaux edificò la basilica di san Martino, fuori le mura della città, che Placidina contribuì ad ornare. All’interno della città costruì la cattedrale di Notre-Dame, rischiarata da un notevole gioco di luci («lumine piena micans aula»); portò inoltre a termine le costruzioni dei suoi predecessori.
Tra le opere compiute da Leonzio vanno ricordate, inoltre, la costruzione della basilica di san Vincenzo, presso Mas d’Agenais (Lot-et-Garonne), dominante la Garonna; la ricostruzione della piccola basilica circolare di san Nazario, presso Sainte-Foy (Gironde).
A Saintes portò a termine la costruzione di san Viviano, decorandola con un soffitto d’argento incastonato d’oro, dono di Placidina, e con sculture in legno raffiguranti animali fantastici; ricostruì, inoltre, sant'Eutropio.
Leonzio morì a cinquantaquattro anni, dopo il soggiorno a Bordeaux di Venanzio Fortunato (tra il 567 e il 570) ed il suo successore era già insediato nel 574.
Fortunato dedicò a Leonzio e alla sua sposa Placidina tredici poemi in cui la massa di iperboli non altera la grande figura del prelato la cui azione benefica e organizzativa fu considerevole.
Le diocesi di Bordeaux, di La Rochelle e di Saintes ne hanno iscritto la festa all’11 luglio.