Veroli, città incantevole della Ciociaria. Secondo la tradizione evangelizzata già nel I secolo da Maria Salome, madre degli Apostoli Giovanni e Giacomo, ivi morta e sepolta. Vanta anche due martiri Biagio e Demetrio, cristiani verolani del I secolo.
Frutto di questa fede è Anna Felice, nata a Veroli il 10 febbraio 1827 da Luigi Viti e Anna Bono.
Maria Fortunata, così il nome da monaca benedettina, è vissuta in una famiglia numerosa: ben 9 figli. A 14 anni, rimasta orfani della pia madre, si prende cura di tutto: fratelli e casa, visto che il padre trascurava il suo dovere.
Questa vita di sacrifico per amore, la porta a una scelta vocazionale di dono, e il 21 marzo 1851, a 24 anni, entra in monastero, nel locale monastero benedettino di S. Maria de’ Franconi.
Una vita umile e fulgida per la carità. Stupita dal creato in cui mirava il Creatore. Visse la sua vocazione monastica come membra dell’unico corpo di Cristo: la Chiesa. Di cui si sentiva parte e per la quali offriva se stessa. Prima di morire esclamò: Quando sarò in Cielo continuerò a pregare per il mio prossimo.
Maria Fortunata visse 71 anni di vita monastica, e all’età di 96 anni chiuse la sua lunga giornata sulla terra, era il 20 novembre 1922.
Dopo la morte le furono attribuite molte grazie, e fu aperta la causa di beatificazione che si concluse con la beatificazione in San Pietro. ad opera del beato Paolo VI, l’8 ottobre 1967.
Sono passati 50 anni da questo evento importante per la comunità cristiana di Veroli.
Beata Maria Fortunata Viti,
tu che guardando tutte le creature di Dio e le bellezze della natura, solevi esclamare: Potenza e Carità di Dio!, insegnaci ad elevare la mente e il cuore dalle cose visibili alle cose invisibili, per cui siamo stati creati.
Amen.