2 settembre 2016
Gent.mo ho letto l'articolo http://www.bergamonews.it/evento/santalessandro-un-filo-rosso-che-lega-bergamo-a-pescolanciano/e la cosa mi ha lasciato basito.
Che ci possa essere un culto comune per S. Alessandro tra Bergamo e Pescolanciano, va bene, ma il fatto che a Pescolanciano ci siano delle ossa del martire di Bergamo, la cosa è certamente non vera.
Di questa questione me ne sono occupato tante volte, parlando anche con il Duca Ettore D'Alessandro, e spiegandogli
1) l'autentica delle reliquie il loro possesso (datami in copia via mail, un trascritto del loro trisavolo, mal scritto, ma conforme alle autentiche dell’epoca) non specifica che è quello di BG, e siccome questi documenti non lasciavano spazio a supposizioni o ad interpretazioni, non si può suppore o inventare altro se non è scritto.
2) l'autentica parla di vaso di sangue, specifico riferimento dei martiri estratti dalle catacombe dal XVI secolo in poi, che accompagnavano le reliquie. Le reliquie del Martire di BG non hanno il vaso di sangue come tutti Martiri antichi (Agnese, Lucia, Agata, ecc...), perché la loro sepoltura era certa e conosciuta.
Mi chiedo: lei ha visto il documento?
Solo queste due semplice note, ma ho altri appunti.
Legga ad esempio http://regio18.blogspot.it/2012/08/alessando-martire-romano-il-santo-del.htmlin cui la data della festa era il 27 marzo e poi spostata al 26 agosto diventando il Martire di Bergamo, perché? Un casato di guerrieri, voleva un famoso milite come patrono? Oppure: http://regio18.blogspot.it/2014/09/alessando-martire-romano-il-santo-del.html
Qui altre note che dicono che quel corpo (alcune ossa e il vaso di sangue) non sono del Martire di Bergamo.
Per cui Pescolanciano vuole a tutti i costi identificare quelle ossa con quelle del martire bergamasco, ma in realtà rifiuta la verità che custodisce due culti: il Martire di Bergamo raffigurato nella statua e nel dipinto, e un Martire di Roma, estratto dalla catacombe di nome Alessandro. È poi da capire se fu chiamato con quel nome per il nome del Casato o perché si chiamava così il Casato e fu donato un martire nominato Alessandro, prassi diffusa in questo tempo, per questo tipo di reliquie.
Cmq leggero il libretto e vedrò come lei la questione.
Saluti
Caro ..., la documentazione disponibile presso il vostro archivio storico conferma, inequivocabilmente, che il culto attribuito dagli avi del Casato d'Alessandro a Sant'Alessandro è relativo al Martire di Bergamo, giustiziato sotto Diocleziano e Massimiano. Inoltre, la stessa iconografia (statua e dipinti) corrisponde perfettamente a tutti gli elementi storici documentati nelle antiche "passiones". Non esistono altri "S. Alessandro" che possono a tutt'oggi disporre di una così ampia documentazione, anche critica. Poi resta una riflessione di fondo: a chi, se non al Cavaliere Alessandro, Primipilo della Legione Tebea, Martire della fede, Eletto come punto di riferimento dagli stessi Longobardi, i Templari d'Alessandro potevano attribuire un culto? Sant'Alessandro Martire e Patrono di Bergamo ha sempre storicamente rappresentato i più alti e nobili ideali cavallereschi. E questa è storia. (Roberto Alborghetti)
Buon giorno, lei afferma: "la documentazione disponibile presso il vostro archivio storico conferma, inequivocabilmente", ma lei ha visto il rescritto del trisavolo D'Alessandro? Lì è chiaro che quelle ossa non sono del martire di Bergamo, e si tratta di ossa di un corpo santo o martire delle catacombe, come ben definito dal vaso di sangue citato dal suddetto. Le reliquie dei Martiri antichi, di cui fa parte il martire di Bergamo, come lo sono Agata di Catania, Agnese di Roma, ecc.... non avevano bisogno di essere accompagnati dal vaso di sangue per essere definiti dei Martiri. Se però vogliamo sorvolare questa evidenza, per presa di posizione, bravi, è una analisi scientifica. La statua e il quadro non attestano l'autenticità delle reliquie, è poco serio usarle come testimonianza a tal proposito avevo già mostrato al D'Alessandro che quadri simili sono usati per altri Martiri, per cui non è possibile tener conto di questo come prova. Che i D'Alessandro venerarono ad un certo punto il Martire di Bergamo è vero, ma non fin da principio, se no come attestato dai D'Alessandro, la festa non sarebbe stata il 27 marzo (S. Alessandro soldato martire di Roma, secondo il MR). Per cui il legame tra Pescolanciano e Bergamo è il culto del santo, ma le reliquie sono di un omonimo. Tutto qui, il resto è scritto molto ben puntuale sopra. Saluti
3 settembre 2016
Gent.mo Roberto Alborghetti,
certo sulle sue affermazioni formali e barocche nulla da dire, ma il fatto che in questa sua erudita conclusione non abbia risposto alle mie due lettere è perché non ha elementi per dire che la mia lettura è errata.
Ergo a Pescolanciano il culto del Martire Alessandro delle catacombe (Beati Martyris Christi Alexandri cum vasculo euis sangunis, come riporta l’autentica) si è poi trasformato in quello del tebeo Alessandro.
Per cui ci sono due santi, sovrapposti, di cui uno ha perso identità, anzi ignorando i pochi elementi storici, si è voluto cancellarlo, facendo diventare la presenza di questo una assenza a favore del culto del martire tebeo.
saluti