… come avete accolto Cristo Gesù, il Signore, in lui camminate, radicati e costruiti su di lui, saldi nella fede come vi è stato insegnato, sovrabbondando nel rendimento di grazie. Fate attenzione che nessuno faccia di voi sua preda con la filosofia e con vuoti raggiri ispirati alla tradizione umana, secondo gli elementi del mondo e non secondo Cristo.
Così Paolo esorta i Colossesi.
La contemplazione di Gesù nell’Eucarestia, dietro a cui camminava, fa dire alla beata Eugenia:
"Come Gesù ha scelto il pane, cosa tanto comune, così deve essere la mia vita, comune... accessibile a tutti e, in pari tempo, umile e nascosta, come è il pane".
A questa consapevolezza Eugenia arriva dopo lungo e sofferto cammino.
Nasce a Crescenzago (Milano) l'8 novembre 1867 da Giuseppe Picco e Adelaide Del Corno. Il padre è un valido musicista de «La Scala» di Milano, cieco. La madre è una donna frivola, che non ama il marito, ma ama il denaro, il successo e i viaggi.
Nulla di nuovo sotto questo cielo!
Eugenia è spesso affidata ai nonni e incontra i genitori solo nelle brevi soste che si concedono tra una tournée e l'altra, fino a quando un giorno la madre torna sola, senza il marito, facendolo credere morto. Del padre, Eugenia non saprà più nulla.
Da questo momento la madre costringe la figlia ad andare ad abitare con lei e con il suo convivente, dal quale, in seguito, avrà altri due figli. Eugenia cresce in un ambiente senza punti saldi e libertino, dovendo fare i conti con i desideri mondani della madre che la vuole cantante di successo e con il convivente della madre che la molesta e infastidisce spesso. Ma lei è forte per grazia!
«Pericoli ed occasioni in casa e fuori» dirà Eugenia ricordando quei tribolati anni e quella «istintiva» forza di pregare, di sollevare lo sguardo in alto, nel silenzio dell'austera basilica di Sant'Ambrogio di Milano, dove ogni giorno si reca ad invocare Dio, quasi senza conoscerlo. E una sera del maggio 1886, Eugenia sente in sé la chiamata alla santità e da quell'istante mirerà, con alacrità e fedeltà, non mai smentite, alla perfezione.
A vent'anni, Eugenia decide di volere Gesù, la santità. Entra nella ancor giovane Famiglia Religiosa delle Piccole Figlie dei Sacri Cuori di Gesù e Maria, fuggendo da casa il 31 agosto 1887, subito accolta, compresa, amata dal Fondatore, il venerabile Agostino Chieppi.
Nel 1888 inizia il noviziato e nel 1891 emette la prima professione religiosa nelle mani dello stesso Fondatore e primo giugno 1894 la professione perpetua.
Semplice e umile, fedele e generosa, senza riserve si dona alle alunne del Convitto delle quali è insegnante di musica, canto e francese; alle novizie di cui è madre e maestra; alle consorelle attraverso il servizio di archivista, di Segretaria generale e di Consigliera. Nel giugno 1911 viene eletta Superiora generale e rimane in carica fino alla morte.
Donna coraggiosa, fa voto di compiere con perfezione serena e tranquilla i doveri di Superiora e questo per il compimento della volontà di Dio.
È madre per tutti, specialmente per i poveri, per i piccoli, per gli emarginati che serve con carità generosa e instancabile. Il bisogno e i drammi dei fratelli durante la grande guerra del 1915-1918 le aprono ancor più il cuore per farsi accoglienza di ogni gemito, dolore, preoccupazione sociale o privata.
Il suo sostegno principale è l'Eucaristia, suo grande amore, centro della sua pietà, cibo, conforto e gaudio delle sue giornate dense di preghiera e di fatica.
Il Cristo infonde in lei il suo zelo per la salvezza delle anime e trova in Lui il senso della sua incessante attività caritativa.
Di salute debole, in un corpo minato dalla tisi ossea che, nel 1919, la porta all'amputazione dell'arto inferiore destro, Suor Eugenia si offre disponibile al compimento del disegno del Padre. Nella malattia e nella morte dà compimento alla sua totale consacrazione a Dio. Suor Eugenia muore santamente a Parma il 7 settembre 1921.
Iniziato il Processo di Beatificazione nel settembre 1945, viene beatificata da San Giovanni Paolo II il 7 ottobre 2001.
Questo esempio ci suscita fervore.
Anche noi come Eugenia e come i dodici siamo chiamati e scelti fin dal nostro battesimo: con lui sepolti nel battesimo, con lui siete anche risorti mediante la fede nella potenza di Dio, che lo ha risuscitato dai morti.
Anche noi come la folla che cercava di toccarlo, perché da lui usciva una forza che guariva tutti.
Sia la nostra eucarestia quotidiana e la nostra preghiera personale, il nostro toccare Gesù, per avere la grazia di decide di volere Gesù, la santità. Amen.