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San Zeno di Verona venerato a Monza

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La diocesi di Milano ricorda il 12 aprile nel suo proprio diocesano la memoria del vescovo scaligero: Zeno o Zenone.

Questo ricordo è legato al fatto che il S. P. Ambrogio menziona la sua beata memoria nelle sue lettere.

 

Segni del culto di san Zenone sono presenti nella diocesi ambrosiana. Uno dei più curiosi è presso la chiesa di Santa Maria in Strada in Monza. Eretta tra il 1348 e il 1368 su progetto di Ambrogio da Milano lungo la strada che collegava Monza con il capoluogo lombardo, donde la sua denominazione.

Passata nel 1393 agli agostiniani del convento milanese di San Marco, è stata internamente trasformata nel 1756 e restaurata in facciata nel 1870. Nonostante i restauri, la fronte, con finta loggia e ornati in cotto, resta una delle più belle del gotico lombardo, ispirata sia agli esempi del pisano Giovanni di Balduccio, attivo a Milano dal 1335 al 1349, sia alla vicina facciata di Matteo da Campione per il Duomo di Monza.

Un santino, edito dagli Artigianelli di Monza, ne raffigura la tela. La Vergine Maria porge ad una Santa, probabilmente Monica, la sacra cintola e alla scena è presente San Zeno, che è riconoscibile per il pastorale con il pesce.

È la Madonna della Cintola presente in un'elegante statua in pietra della Madonna col Bambino, che dalla facciata e dal 1995 presso il Museo del Duomo.

 

Zeno proveniente dall'Africa, forse dalla Mauritania, dal 362 alla morte fu vescovo di Verona, dove fondò la prima chiesa. Dovette confrontarsi con il paganesimo e l'arianesimo, che confutò nei suoi discorsi. I suoi iscritti ricordano quelli di più affermati scrittori africani e ci danno notizie importanti su di lui e sulla sua attività pastorale. Preoccupazione primaria di Zeno fu quella di confermare e rinforzare clero e popolo nella vita della fede, soprattutto con l'esempio della sua carità, dell'umiltà, della povertà e della generosità verso i bisognosi.

La festa liturgica di san Zeno è il 12 aprile; nella diocesi di Verona, però, la ricorrenza è stata spostata al 21 maggio, a ricordo del giorno della traslazione delle reliquie nella basilica, avvenuta il 21 maggio 807.

Passata nel 1393 agli agostiniani del convento milanese di San Marco, è stata internamente trasformata nel 1756 e restaurata in facciata nel 1870. Nonostante i restauri, la fronte, con finta loggia e ornati in cotto, resta una delle più belle del gotico lombardo, ispirata sia agli esempi del pisano Giovanni di Balduccio, attivo a Milano dal 1335 al 1349, sia alla vicina facciata di Matteo da Campione per il Duomo di Monza.

Un santino, edito dagli Artigianelli di Monza, ne raffigura la tela. La Vergine Maria porge ad una Santa, probabilmente Monica, la sacra cintola e alla scena è presente San Zeno, che è riconoscibile per il pastorale con il pesce.




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