Oggi sono 5 anni che S.S. Benedetto XVI ha canonizzato padre Damiano da Molokai, il missionario divenuto lebbroso.
Il libro delle edizioni San Paolo è molto interessante: un excursus sull'opera, sulla fede, e sul dramma di Damiano, religioso della Congregazione di Picpus.
Un sacerdote ammirevole, certamente inimitabile per il coraggio e per l'abnegazione, però imitabile nella sua obbedienza e nella fede.
Il libro di De Volder contiene alcune passaggi di scritti e di lettere di San Damiano da Molokai che ben esprimono la sua fede.
Un passaggio interessante è un suo pensiero in cui descrive la sua fede eucaristica.
"Essendo temporaneamente l'unico sacerdote sull'isola di Molokai, ho dovuto prendere come confessore il grande Sacerdote nostro Signore che abita nel tabernacolo. ... mio caro fratello, è ai piedi dell'altare che, nel nostro isolamento, troviamo la forza necessaria per non mollare ed è proprio là che mi incontro con te e con tutti i padri della nostra congregazione. Senza il Santissimo Sacramento, una situazione come la mia non sarebbe sostenibile, ma con il Signore al mio fianco, riesco a essere sempre allegro e contento ..."
Mi domando: ma per me "Gesù nascosto"è veramente vivo che lo era per padre Damiano?