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VIAGGIO VIRTUALE tra i santuari d’Italia: Follina

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Concludiamo questo viaggio in Veneto.
Avremmo potuto visitare altri infiniti luoghi mariani, famosi o meno famosi, veri e propri santuari o piccoli luoghi di culto mariano.
Siamo nella marca trevigiana, a Follina, nel santuario abbazia di S. Maria. La prima menzione dell'abbazia si trovava in un documento del 1127, attestante la vendita da parte dell'abate Bernardo di Follina ad un tale Arpone di tre campi. La pergamena è stata trascritta nel XVII secolo e la copia è oggi conservata presso la Biblioteca comunale di Treviso.
Un complesso monastico esisteva dunque ben prima dell'arrivo dei cistercensi, nella metà del XII secolo. Si trattava molto probabilmente di un monastero di benedettini dipendenti da San Fermo di Verona, in cui si venerava un'antica statua della Madonna. Non è chiaro quando e come avvenne il passaggio all'ordine cistercense. Alcune fonti affermano che i benedettini cambiarono regola monastica, ma secondo altre, più verosimili, furono sostituiti da una nuova comunità. Conseguentemente cominciò ad indebolirsi il legame con l'abbazia veronese: significativo è un documento del 1217 in cui papa Onorio III risolse a favore di Follina una lite con San Fermo, in cui la prima rifiutava un pagamento alla seconda, rivendicando la propria indipendenza da più di quarant'anni.
La tradizionale data di fondazione, l'anno 1146, ma non è di fatto supportata da fonti storiche. Gli stessi Annales Camaldulenses affermano che è impossibile determinarne le origini, concludendo che verso la metà del XII secolo l'abbazia benedettina di Follina divenne cistercense. Sembra plausibile che la comunità fosse stata chiamata da Sofia di Colfosco, moglie di Guecellone II da Camino che in effetti nel 1170 stilò un testamento con cui faceva ricche donazioni al monastero.
Di certo Follina fu a lungo legata alle abbazie di Chiaravalle e di Cîteaux, i più importanti centri cistercensi rispettivamente d'Italia e d'Europa.
Qui è venerata la Madonna di Follina, manufatto enigmatico che richiama lo stile bizantino-siriaco. Fu incoronata nel 1921 con rito solenne e in seguito aggiunti i monili preziosi. Non si conosce esattamente la sua datazione (sicuramente ante l'anno mille), ma i documenti attestano che era presente precedentemente l'arrivo dei Cistercensi, e considerata prodigiosa. È in pietra grigia e ritrae la Vergine seduta con il Bambino ritto in piedi sul ginocchio. Con la sinistra la Madre porge al Figlio un calice, verosimilmente, secondo altri una ciotola in cui il Bimbo intinge la manina. Attualmente sistemata nella porzione centrale dell'ancona gotica in legno dorato che sovrasta l'altare maggiore. Durante la Prima Guerra Mondiale, nel giugno 1918, caddero 264 granate su Follina, ma non vi furono né feriti né morti e nessuna sposa restò vedova, dicono gli annali: tutte videro ritornare i loro mariti dal fronte. La devozione popolare ritiene che sia stata la mano protettrice della Madonna di Follina.

Santa Maria, Sancta Dei Genitrix, ora pro nobis

Sarebbe bello chiedersi oggi: qual è il mio luogo mariano del cuore? Qual è l’immagine mariana che più venero fin dall’infanzia? Cosa vuol dire per me venerare la Vergine Maria? Cosa ammiro di Maria che potrei imitare per seguire meglio il Signore?




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