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VIAGGIO VIRTUALE tra i santuari d’Italia: Castrì di Lecce

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Oggi, lasciamo il Veneto e attraverso l’autostrada adriatica raggiungiamo il Salento.
Siamo a Castrì di Lecce
Questa località registra la presenza antropica sin dall'età del ferro e tale convinzione è sorretta dal fatto che il territorio su cui sorge il paese fu sede di una tarda stazione megalitica, testimoniata dalla presenza, in tempi a noi vicini, di tre menhir, di cui oggi resta il monolite denominato della Luce in quanto allogato affianco alla chiesetta della Madonna della Luce che è sita, a destra, sul lato della strada provinciale che da Lizzanello conduce a Calimera. Il monolite, ormai nell'abitato di Castrì di Lecce, fino a qualche decennio fa appariva alla periferia del paese, addossato ad un muretto a secco. La pietra di questo menhirè quella leccese. Presenta in cima un incavo nel quale dovette essere un tempo innestata una croce. Fu, questa, un'usanza del Cristianesimo alto-medievale che così intendeva sacralizzare antiche costruzioni pagane. Siamo così nel contesto di un luogo di culto mariano nato su un luogo pagano. Sui menhir, nulla di sicuro si può dire. Una chiave di lettura è quello che li definisce simboli religiosi o idoli primitivi, presenti anche, e venerati nell'oriente semitico.
La cappella della Madonna della Luce fu edificata da maestranze locali nel 1570. L'interno con copertura a botte, spoglio di qualsiasi elemento decorativo, ospita un modesto altare, realizzato nel 1702, che conserva un affresco della Vergine col Bambino databile al XIII secolo. La statua è invece in cartapesta leccese.
La Vergine sorregge con una mano il Bambino Gesù benedicente e con l’altra una fiaccola. Una chiave di lettura è nel Vangelo di Giovanni: Di nuovo Gesù parlò loro e disse: «Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita». (Gv 8,12).
La Vergine mostra Gesù come la vera luce.

Sancta Maria, Virgo praedicanda, ora pro nobis

Preghiamo perché ogni cristiano sia luce, memore delle parole di Gesù: Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un monte.


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