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VIAGGIO VIRTUALE tra i santuari d’Italia: Camerino

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Lasciamo l’Emila e ritorniamo nelle Marche.
Siamo a Camerino, situata su un colle tra le valli del Chienti e del Potenza, chiusa dai Monti Sibillini e dal Monte San Vicino, Camerino è una gemma da scoprire.
Questa città, a 50 km da Macerata, vanta la Bandiera Arancione del Touring Club Italiano. Il sisma avvenuto nel 2016 ha piegato le sue ali, ma oggi questo luogo riparte dalle origini e dalla storia per rinascere più forte.
L’antico centro del ducato dei Da Varano è conosciuto per essere un avamposto d’arte e non solo, qui le tradizioni culinarie son ben preservate.
Di nobile famiglia e di questa città è figlia, Santa Camilla Battista del Monastero di Santa Chiara, purtroppo reso inagibile dal terremoto, accolto in una struttura di legno e antismica.
A pochi metri dal centro storico di Camerino, si può ammirare il convento di Renacavata. Nel complesso architettonico del Convento si distinguono quattro parti che vanno dal Cinquecento fino al Novecento completamente ristrutturati (1968-72). La Chiesa preesistente all’arrivo dei Cappuccini conserva sull’altare maggiore la terracotta policroma recentemente attribuita a Santi Buglioni (1494-1575), raffigurante la Vergine col Bambino con accanto S. Francesco che indossa l’abito dei Cappuccini.
Il convento di Renacavata di Camerino è strettamente legato agli inizi dell’ordine cappuccino, da qui si estese ben presto in tutta Italia e successivamente in tutto il mondo.
All’inizio erano in due, due frati desiderosi di condurre una vita eremitica secondo la regola di Francesco, e Papa Clemente VII glielo concesse. Altri si unirono e a Renacalcata improntarono il loro rifugio su una struttura immersa nel verde delle colline marchigiane, donata loro dalla duchessa di Camerino nel 1529.
Ottenendo la bolla “Religionis Zelus” (3 luglio 1528) di fatto davano vita ad un nuovo ordine francescano, accanto a quelli già esistenti dei “Frati Minori” e dei “Frati Minori Conventuali”.
Tra i primissimi nomi dell´ordine troviamo quello di “frati minori della vita eremitica”, dove per “eremitica” si intendeva un modo di vivere la Regola del poverello di Assisi alla luce del suo Testamento, in luoghi semplici e ritirati, ma non inaccessibili, vivendo in grande povertà, predicando la buona novella e assistendo i bisognosi.
Il nome “cappuccini” nascerà pochi anni dopo l´approvazione della bolla: i bambini di Camerino, luogo di nascita dell´ordine, così appellavano i primi frati per la foggia del loro cappuccio tipicamente a punta, come era stato quello di Francesco. Questo gioviale modo di chiamare i frati passò subito ad indicare l´intera congregazione, che divenne dei “Frati Minori Cappuccini”.
In questo convento di Renacavata a sede il noviziato dei Cappuccini, luogo per la formazione dei giovani che si vogliano consacrare al Signore, vivendo le virtù evangeliche, secondo l’empio di San Francesco, per essere segno in attesa del Regno di Dio.
L’immagine che ci accompagna in questa giornata è una Vergine dei Cappuccini, che devoti sono affidati a Lei, una Madre delle Misericordia che sotto il suo manto protegge i suoi figli.

Sancta Maria, Mater boni consilii, ora pro nobis

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