Aggiungi didascalia |
"Venite, benedetti del Padre mio perché ero carcerato e siete venuti a trovarmi" (cfr. Mt 25)
Il 6 novembre la Chiesa ricorda S. Leonardo.
Leonardo nacque in Gallia da una famiglia di nobili franchi nel castello di Vandôme, nel villaggio di Corroi presso Orléans all'epoca dell'imperatore Anastasio I Dicoro. È lo stesso re Clodoveo al quale i genitori di Leonardo sono stretti da vincoli d'amicizia a fargli da padrino la notte di Natale del 496, quando Clodoveo, mantenendo la promessa fatta alla consorte Clotilde prima della battaglia di Tolbiaco, insieme alla sua corte abiurò i riti pagani, facendosi battezzare.
Della giovinezza di Leonardo non si hanno molte notizie. Si sa solamente ch'egli giovanotto rifiutò di dedicarsi alla carriera cavalleresca per seguire gli insegnamenti dell'allora arcivescovo di Reims, Remigio che lo aveva tenuto a battesimo.
Il re dei Franchi Salii, Clodoveo, gli diede il privilegio, concesso già a Remigio, di liberare i prigionieri che avesse incontrato e ritenuto innocenti. E Leonardo sfruttò questa opportunità liberando un gran numero di persone ridotte in condizioni miserevoli e prive di libertà.
Per le vicende che lo videro restituire la libertà a molti prigionieri, è considerato il patrono dei carcerati, insieme ad altri santi come ad esempio S. Giuseppe Cafasso e la Beata Enrichetta Alfieri.
Ma come si può vivere l’invito di Gesù?
Non tutti possiamo andare in carcere a trovare i detenuti. E allora? C’è un modo per superare l'ostacolo. Come? Assistere coloro che vivono la visita ai carcerati.
"Quando mai ti abbiamo visto...in carcere e non ti abbiamo assistito?" (Cfr. Mt 25).
Chi vuole vivere quest’opera di misericordia può sostenere le associazioni caritative che assistono i carcerati.