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Giovedì della V settimana di Pasqua

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S. Rita nasce a Roccaporena, presso Cascia, Perugia, nel 1381 circa. Sposa, madre esemplare di grande fede. Con la sua preghiera ha salvato dalla dannazione eterna suo marito e i suoi figli. Tutta conformata alla volontà di Dio e come Gesù accoglie il calice del Getzemani. Rimasta vedova, accoglie la seconda chiamata del Signore alla vita religiosa. In essa visse - per quasi 40 anni - dando esempio “di pazienza e di compunzione”. La sua conformazione a Gesù ebbe il suo apice nel dono mistico delle stimmate della coronazione di spine, il cui segno è ancora visibile nel suo corpo incorrotto a Cascia, in un’ampia ferita sulla fronte.




Il 22 maggio 1447 (o 1457, come viene spesso ritenuto) Rita si spense, mentre le campane suonavano miracolosamente da sole annunciando la sua nascita al Cielo.
Beatificata nel 1627 da papa Urbano VIII. Con un colto interrotto in tutta la cristianità. Ma solo il
24 maggio 1900 papa Leone XIII la proclama santa e solo durante il pontificato di papa Benedetto XVI è entrata nel calendario universaledella Chiesa, se pur con memoria facoltativa.

Il Vangelo di questo giorno bene descrive la vita di Rita di Roccaporena.
Rimanere nell’amore di Dio osservando i comandamenti di Dio.

“Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore”.




Questa strada è vera gioia:Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena”.
Noi siamo certi della grande gioia interiore che ebbe la Santa da Cascia. Il Signore ci conceda di vivere la gioia interiore che nasce nel camminare nei suoi insegnamenti, perché lui devo crescere in noi e noi diminuire in lui.
Amen.

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