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San Stefano venerato a Salice (ME): tre santi un nome

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Avevamo già parlato del culto di S. Stefano e dei tre Stefano a Salice. Questo nuovo articolo, tratto da un post di FB di G.B. Anania, è così intelligente che lo pubblico.

La fede e la devozione dei salicesi è sempre ruotata intorno a tre figure di santi, tutti con lo stesso nome: Stefano. La devozione dei fedeli si è sempre rivolta al Santo Stefano Protomartire della Chiesa occidentale, ad un S. Stefano di Costantinopoli, monaco orientale del sec. VIII, conosciuto come il Giovane o il Greco, e ad un monaco di nome Stefano, vissuto proprio a Salice e ivi morto in odore di santità. Quest'ultima figura viene talvolta confusa con le altre due e in particolare con la seconda. Dalla commistione di questi due Stefano (il Giovane e il Salicioto) viene fuori la figura di Santo Stefano Juniore. C'è da dire che il culto e la devozione al protomartire si sono diffusi quasi certamente in un'epoca abbastanza posteriore a quella di Santo Stefano il Giovane. Padre Antonino Settineri nel 1948 scriveva: "Qualcuno spiega questa seconda devozione (del protomartire) per il fatto che essendo stato un tempo desiderio di qualche cappellano locale rintracciare qualche reliquia del Santo venerato nel villaggio (il Giovane) ed avendone chiesta a Roma per errore gli fu spedita una reliquia del Santo protomartire. Nacque così la devozione al santo della reliquia che col tempo soppiantò nella celebrazione esteriore quella del Santo Juniore". In ogni caso non si può affermare con certezza a quale evento è collegata la diffusione della devozione di questo Santo, non curanza od errore, fatto sta che il culto del protomartire fu ben accetto da tutti e si diffuse tra i fedeli. S. Stefano il Giovane, nato a Costantinopoli tra l'agosto e il dicembre del 715 e morto nello stesso luogo il 28 novembre 768, è conosciuto anche come il martire dell'iconoclastia. A Salice il suo culto si diffuse in seguito alla costruzione di un monastero basiliano di cui si sono perse le tracce, ma di cui è provata l'esistenza in un manoscritto del 1342. Con il tempo il nome di S. Stefano il Giovane si è confuso con quello di un monaco che, secondo la tradizione, visse in questo monastero e fu lapidato e sepolto a Salice. Questa figura è avvolta dal mistero in quanto non esistono fonti o documenti che comprovano la sua esistenza. I due Santi, quindi, vengono ad assimilarsi, nonostante per gli abitanti sia chiaro il fatto che S. Stefano il Giovane non venne mai a Salice e che si parla di due figure distinte che poi, di fatto, durante le celebrazioni diventano un tutt'uno. Il giorno in cui la Chiesa celebra ufficialmente S. Stefano il Giovane è il 28 novembre, il giorno della sua morte. A Salice la ricorrenza cade, invece il 29 ottobre, giorno in cui si fa risalire la morte di S. Stefano di Salice.

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