San Pantaleone di Nicomedia
compatrono di Tarquinia (VT)
San Pantaleone, la cui memoria liturgica è il 27 luglio, muore martire a Nicomedia intorno al 305, il suo nome greco è "Pantaleimon",che significa "tutto compassione". Pantaleone, un medico, che praticava la sua arte senza chiedere alcun compenso, scoperto cristiano fu dissuaso a rinnegare la fede, che confermo con il dono della vita a Nicomedia sotto Diocleziano. Venerato in tutta Italia, e anche in Tuscia, in particolar modo a Tarquinia di cui è “divenuto patrono contro la malaria e contro le febbri paludi che hanno infierito fino a non molti anni or sono nelle pianure tarquiniesi del Marta e del Mignone”.
Gloria Patri et Filio et Spiritui Sancto,
sicut erat in principio, et nunc et semper et
in saecula saeculorum. Amen
* * *
“La santità non è frutto di scelta umana. Non la si può valutare con criteri umani, né stabilire con procedure umane … la santità appartiene a Dio. I santi non sono che uomini di Dio. Con un loro modo particolare, definiscono il quadro delle relazioni tra Dio e umanità, con criteri che solo Dio stabilisce. La santità trascende gli angusti confini delle nostre divisioni, dei nostri scismi. L’unità della Chiesa la si raggiunge e realizza grazie alla loro dignità, che diventa comprensibile solo in questo mondo. I santi fanno così da ponte nelle relazioni interecclesiali, non solo perché intercedono per la chiesa, ma perché attingono al loro bontà da quella fonte unica, che è il solo Signore; sono il fondamento della sua Chiesa Una e Santa.”
(S. E. Chrisostomos Konstantinidis, Metropolita di Efeso)
PS. L'immaginetta è richiedibile a questo BLOG