Sono lieto perchè in una età in cui molti hanno vergogna di dirsi cattolici, molti altri prendono a catafascio Dio, fede, rivelazione, culto e ministri, di tutto discorrono con beffarda empietà, tutto negano e volgono a derisione ed a scherno, non rispettando nemmeno il santuario della coscienza; è impossibile che di fronte a queste manifestazioni del soprannaturale, per quanto cerchino di chiudere gli occhi in faccia al sole che li illumina, un raggio divino non li penetri, e, non fosse altro, per la via del rimorso li riconduca alla fede.
Sono lieto, perché la virtù di questi eroi deve rianimare i fiacchi ed i paurosi nella pratica della dottrina e credenza cristiana e renderli forti nella fede. Il coraggio infatti non ha la sua ragione di essere se non in quanto ha per fondamento una convinzione. La volontà è una potenza cieca, quando non è illuminata dalla intelligenza; né si può camminare con piè sicuro fra le tenebre. Ma se la generazione attuale ha tutte le incertezze e i dubbi dell'uomo che va a tentoni, è segno evidente che non si fa più tesoro della parola di Dio, che è lucerna che guida i nostri passi, e luce che illumina i nostri sentieri, lucerna pedibus meis verbum tuum et lumen semitis meis.
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